Storia

Nei primi anni del 1880 il noto economista Leone Wollemborg, che divenne in seguito senatore del Regno e ministro delle finanze, pensò, sulla scia di quanto Federico Guglielmo Raiffeisen aveva fatto in Germania, di introdurre pure in Italia le "Casse cooperative di Prestiti", organismi in grado di consentire anche a piccoli operatori agricoli o modesti artigiani di accedere al credito e di sviluppare la loro attività. Fu a Loreggia, nel padovano, che il 20 giugno 1883 Wollemborg fondò la prima Cassa di Prestiti italiana: assieme a lui, non solo come amico ma pure come sincero sostenitore dell'iniziativa, c'era il professor ingegner Vittorio Niccoli (in foto), nato a Castelfiorentino e a quel tempo, appena ventiquattrenne, libero docente di Economia Rurale e Estimo presso la Scuola di applicazione per ingegneria all'Università di Padova.

L'amicizia e la stima che legavano Wollemborg e Niccoli furono elementi determinanti nel portare, dieci mesi più tardi, alla costituzione della "Cassa di Prestiti di Cambiano", una frazione di Castelfiorentino, dove Niccoli aveva alcune proprietà. Senza il sodalizio fra queste due personalità il comune toscano non avrebbe potuto probabilmente annoverare la più antica "Cassa", operante in Italia (quella di Loreggia ha cessato infatti da tempo la sua attività) ma è indubbio che anche Niccoli sapeva che in questa zona avrebbe trovato persone in grado di condividere l'entusiasmo per l'iniziativa e pronte a seguire i suoi indirizzi. Fu così che il 20 aprile 1884, in una sala della scuola comunale di Cambiano, davanti al notaio montaionese Antonio Ciapetti, fu rogato l'atto costitutivo. Come testimoni c'erano Leone Wollemborg e lo "scritturale", Gaetano Caponi. I soci fondatori erano 21: oltre a Vittorio Niccoli sottoscrissero l'atto 5 commercianti, 9 mezzadri, 3 piccoli possidenti e 3 camporaioli.

II 13 luglio, svolte tutte le pratiche necessarie, il consiglio di amministrazione si riuniva eleggendo Vittorio Niccoli presidente: !'attività della "Cassa", iniziava concretamente. Si autorizzava il consiglio a contrarre a nome della società un mutuo di 2.000 lire. che sarebbe servito per iniziare l'effettuazione dei prestiti e che non ci fu difficoltà ad ottenere fra I'altro ad ottime condizioni- considerato che a chiederlo era la società e non un singolo socio. A Cambiano la "Cassa di Prestiti", impianta buone radici: ad esempio nel 1886, cioè appena due anni dopo la costituzione, furono fatti 32 prestiti (per un importo di 3.835 lire): 12 per acquistare bestiame, 8 per l’acquisto di grano, 2 per lavori al terreno, 6 per lacquisto di paglia da cappelli, 2 per acquistare concime, 1 per riparare un fabbricato e 1 per acquistare legname. Intanto i soci erano saliti a 48, con 18 mezzadri, 12 camporaioli, 11 piccoli commercianti e barrocciai, 5 piccoli possidenti e 2 affittaioli. La contabilità era semplicissima: solo qualche registro, che il segretario Gaetano Tafi teneva in casa. La crescita delta "Cassa", sia pure entro i prescritti limiti territoriali di Cambiano e Sala, un'adiacente località di campagna, diviene costante e nel 1915 il numero dei soci è salito a 120. Durante la prima guerra mondiale l'attività si riduce considerevolmente, per riprendere nel 1919. Alla presidenza dell’istituzione è intanto subentrato a Niccoli, deceduto, Camillo Gambacciani, che rimane in carica fino al 1937. In questo periodo la "Cassa", continua (è scritto in una pubblicazione del tempo) "a esercitare il credito a vantaggio dell’agricoltura, dei proprietari terrieri e dei lavoratori della terra, a scopo miglioramenti fondiari e credito d'esercizio”.

Nel 1938 prende il nome di "Cassa Rurale ed Artigiana" e ottiene l'autorizzazione ad operare in tutto il territorio di Castelfiorentino. Nel corso della seconda guerra mondiale I'attività della Cassa: ora presieduta da Armando Cerbioni, si attenua e pure nell'immediato dopoguerra c'è un ristagno nelle operazioni, con il consiglio di amministrazione che, comunque, si riunisce ancora una volta al mese e con i versamenti e prelievi che continuano ad essere effettuati nell'abitazione del segretario-contabile.

E’ dal 1952 che si nota un certo risveglio con la "Cassa" che inizia ad erogare su larga scala finanziamenti artigiani, che trovano rifinanziamento presso la "Cassa per il credito alle imprese artigiane".

Nel 1958 un alto evento significativo: per la prima volta viene aperto uno sportello al pubblico. La Cassa Rurale si trasferisce poi a Castelfiorentino, prima in locali presi in affitto in piazza Gramsci e poi in locali di proprietà in via Piave: è l’avvio di uno sviluppo che si rivelerà eccezionale. II ritmo di crescita diventa esponenziale e anche territorialmente l'espansione, iniziata il 6 giugno 1983 con l’apertura della filiale di Certaldo, si allarga in maniera sorprendente, interessando in breve tempo, in un processo ancora in alto, tutti i comuni limitrofi e poi numerosi altri con questi confinanti. Pur continuando ad offrire quanto di più moderno esiste nel settore, la Banca di Cambiano continua comunque ad essere "banca locale", svolgendo questo ruolo nel modo migliore, cioè interpretandolo come una filosofia di gestione, che la porta a reinvestire nella zona i mezzi finanziari raccolti, restituendo risorse al territorio che le ha prodotte. E nel contempo rimane, rispetto al mondo bancario, del tutto competitiva, avendo realizzato opportune strategie, accordi e relazioni che le consentono di collocarsi puntualmente al vertice dell'efficienza tecnologica e di mercato. Nel 1994 la denominazione di "Cassa" diviene quella di Banca di Credito Cooperativo di Cambiano.

La sua presenza nell’ Empolese-Valdelsa si conferma talmente importante che l’istituzione, giunta nell’anno 2014 a celebrare i suoi primi 130 anni di vita, si trova "naturalmente" coinvolta nella vita della comunità, non solo negli aspetti economici ma anche in tutte le più importanti iniziative di carattere socio-culturale e sportivo, divenendo così un'espressione autentica della realtà locale.

Il 1 Gennaio 2017, conseguentemente alle disposizioni di legge che regolamentano la riforma del credito cooperativo, si avvale della cosiddetta Way-Out, e confluisce il ramo di azienda bancaria nella “Banca Cambiano 1884 S.p.A”, modificando la ragione sociale in “Ente Cambiano s.c.p.a.” e prendendo il ruolo, previsto per legge di società capogruppo bancario del Gruppo Bancario Cambiano.
 
Nel luglio del 2020, a seguito delle modifiche statutarie attuate nell’ambito della ristrutturazione delle funzioni societarie, l’Ente Cambiano ha cessato di svolgere il ruolo di Capogruppo del Gruppo Bancario.
 
La società mantiene la forma di Cooperativa a mutualità prevalente e, fra le funzioni statuarie include l’impegno di adoperarsi presso la banca partecipata per far ottenere ai propri soci condizioni agevolate, di promuovere il Welfare e la formazione finanziaria nei confronti dei propri soci e della cittadinanza in genere.